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Incendi urbani

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Si hanno incendi urbani quando la combustione si origina all’interno degli ambienti in un tessuto urbano. In molti incendi di edifici abitativi e/o adibiti ad attività lavorative lo sviluppo iniziale è determinato dal contatto accidentale (sorgente di rischio) tra i materiali combustibili più vari (arredi, rivestimenti, carta, sostanze infiammabili propriamente dette) ed il comburente, in presenza di fonti di energia termica. Tale evento è spesso provocato da negligenza, distrazione, imperizia, imprudenza e superficialità degli operatori e/o addetti.

=Riduzione del rischio incendio=
La riduzione del rischio d’incendio urbano si attua sostanzialmente attraverso la prevenzione incendi, la cui definizione secondo la legislazione italiana è: “la materia di rilevanza interdisciplinare, nel cui ambito vengono promossi, studiati predisposti e sperimentati misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di azioni intese ad evitare, secondo le norme emanate dagli organi competenti, l’insorgenza di un incendio e a limitarne le conseguenze ” (Art: 2 del DPR 29 luglio 1982, n. 577).

Vi sono due criteri generali di prevenzione incendi:

”’1. Protezione antincendi passiva:”’ prevede una serie di misure atte a limitare le conseguenze di un incendio.

”’2. Protezione antincendi attiva:”’ prevede una serie di misure atte a ridurre la probabilità di insorgenza e del successivo propagarsi di un incendio.

=Effetti di un incendio urbano=

I danni in un incendio urbano si dividono in danni sulle persone e sulle cose.

”’1. Danni alle cose:”’ Per quanto riguarda gli effetti di un incendio sulle cose, particolare importanza hanno le conseguenze sulle strutture portanti degli edifici. Il notevole aumento della temperatura provoca il degrado dei materiali da costruzione, la riduzione della resistenza meccanica, in particolare della resistenza allo snervamento e l’incremento sostanziale delle dilatazioni termiche.

Tutto questo insieme di fattori può condurre al collasso della struttura.
Con il crescere della temperatura, poi, entrano in crisi i singoli elementi portanti, per disgregazione (sgretolamento del conglomerato cementizio) o per abbattimento delle capacità di resistenza dei materiali (rammollimento dell’acciaio), con i conseguenti rischi di crollo. La temperatura massima sviluppata nella combustione non è uguale per tutte le sostanze, ma varia notevolmente tra i combustibili: si passa dai 1200 °C del legno secco ai 1800 °C del petrolio ai 2600 °C dell’acetilene; di conseguenza anche il calore prodotto durante la combustione varia con analoga evidenza.

”’2. Danni alle persone:”’ Per quanto riguarda invece gli effetti sulle persone si è accertato che sul 100% dei decessi avvenuti a seguito di un incendio, in una percentuale variabile dal 60 all ’ 80%, le cause sono imputabili non ad ustioni, ma bensì ad intossicazione provocata da inalazione di gas nocivi, principalmente ad ossido di carbonio e poi ad acido cianidrico. Le lesioni da ustione le troviamo solo a seguito di esplosioni.
I gas tossici sono troppo spesso trascurati in rapporto al loro effettivo pericolo. A questo proposito è inutile ricordare che alcuni di questi gas sono stati usati nella prima guerra mondiale per uccidere il nemico, come il fosgene (COCl2), tipico prodotto della combustione delle materie plastiche. Un aspetto non secondario della loro azione, comunque, risiede nell’aggressione che determinano sugli elementi strutturali, aggressione che è spesso in grado di determinarne la crisi anche laddove il calore non ha provocato eccessivi danni. Ad esempio, si ricordi che la combustione del pur diffusissimo cloruro di polivinile (PVC) dà luogo a gas che aggrediscono le strutture e gli utensili metallici, fino alle armature di acciaio annegate nel conglomerato cementizio, rendendoli anche inutilizzabili.

Oltre ai gas tossici pericoloso è anche il calore che determina un forte stress sulle persone che vi sono esposte, diminuendone le capacità di resistenza fisica. Questa circostanza è ben nota ai Vigili del fuoco che utilizzano gli apparecchi di respirazione durante gli incendi: la durata delle bombole, nell’intervento, è molto più breve di quella a cui sono abituati durante le esercitazioni proprio a causa dello stress fisico e mentale che il calore induce sull’organismo.
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Anche i fumi determinano un pericolo non trascurabile. Li distinguiamo dai gas in quanto il fumo è costituito da particelle solide, finissimamente suddivise, che i flussi di aria e gas caldi disperdono nell’atmosfera circostante. Il loro pericolo risiede soprattutto nel nascondere alla vista le vie di esodo ed, insieme ai gas, sono uno degli elementi di più difficile controllo in quanto si sviluppano velocemente e fin dalle prime fasi dell’incendio. Non si deve dimenticare, comunque, che il pericolo che determinano per la vista (irritazione agli occhi, lacrimazione) è concreto anche all’aperto e che pertanto, al pari dei gas tossici, il rischio loro connesso deve essere tenuto presente anche nel caso dei cantieri.

Descritti, seppur sommariamente, i prodotti della combustione ed i loro principali effetti, si possono indicare le misure che normalmente sono messe in atto per limitarne i danni. Per quanto riguarda gli effetti sul corpo umano, l’unica protezione possibile consiste nell’evitare di esporsi ad essi, oppure, in ultima analisi, di proteggersi tramite l’uso di dispositivi di protezione individuale. Anche il dettato del decreto legislativo n. 626 del 1994, tra le altre cose, indica come strada preferenziale quella di ricorrere a misure di tutela collettive piuttosto che personali. Pertanto, sia che si tratti del calore che dei gas o dei fumi, la prima opzione deve condurre ad allontanare le persone dal pericolo, schermando in qualche modo i luoghi in cui queste sono presenti o devono transitare per fuggire. Poiché non sempre sarà possibile prevedere una soluzione ragionevolmente accettabile per quanto riguarda i tempi di esodo, una soluzione alternativa può essere migliorare la vivibilità all’interno dei locali attraverso strutture resistenti agli effetti della combustione.
=Normativa=

*[[Media: Decreto_Legislativo_626-94.pdf? | Decreto Legislativo 626-94]]
*[[Media: IncendioDP.pdf? | Decreto del Presidente della Repubblica 29/07/1982 N. 577]]

=Link Utili=
Dal sito del Dipartimento dei Vigili Del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile:
*[http://www.vigilfuoco.it/servizi/info/disabili/default.asp ”’La sicurezza delle persone disabili in caso di incendio”’]
*[http://www.vigilfuoco.it/servizi/info/anziani/default.asp ”’La sicurezza degli anziani consigli e suggerimenti”’]

[[Categoria: Previsione e Prevenzione dei Rischi]]
[[Categoria: Rischio Incendio]]