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Rischio Vulcanico

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Prevenzione del rischio vulcanico

Fra le attività di prevenzione rientrano:

  • Studi di pericolosità: come si è detto, ricostruendo la storia eruttiva del vulcano in oggetto e tenendo conto dello stato in cui il vulcano si trova attualmente, è possibile fare previsioni sul tipo di eruzione attesa più probabile.
  • Definizione degli scenari di riferimento ed elaborazione di mappe di pericolosità e rischio: una volta individuato il tipo di eruzione più probabile, è possibile predisporre degli scenari eruttivi (anche attraverso lo sviluppo di modelli di simulazione fisico- matematici) ed elaborare delle mappe di pericolosità e rischio.
  • Pianificazione d’emergenza: i piani di emergenza, redatti sulla base di uno o più scenari eruttivi e delle corrispondenti mappe di pericolosità, prevedono tutte le azioni da intraprendere in caso di crisi e generalmente contemplano l’evacuazione della popolazione dalle aree esposte a pericolo. Sono stati elaborati i piani nazionali di emergenza vulcanica per il Vesuvio e i Campi Flegrei, mentre altri piani analoghi sono in corso di stesura per i vulcani siciliani.
  • Esistono inoltre una serie di piani comunali redatti in accordo con i piani nazionali:
  • Pianificazione territoriale: è importante che il rischio vulcanico sia tenuto in debita considerazione nella pianificazione del territorio, al fine di evitare nuove costruzioni nelle aree esposte.
  • Riduzione della vulnerabilità: è in fase di studio la possibilità di ridurre la vulnerabilità delle costruzioni sottoposte ad alcune fenomenologie vulcaniche di minore impatto (es. caduta e accumulo di ceneri).
  • Attività di educazione e informazione delle popolazioni esposte al rischio: il Dipartimento della Protezione Civile promuove lo sviluppo di iniziative educative, soprattutto nelle scuole, volte a incrementare la conoscenza dei rischi, dei piani di emergenza, delle norme di comportamento.