Nell’ambito delle gestioni associate di funzioni fra comuni, previste dal D.lgs 267/00 (Testo Unico delle leggi sugli Enti Locali). una forte novità è costituita dalle esperienze di pianificazione intercomunale di protezione civile. L’esigenza di proteggersi dalle grandi responsabilità, il forte impatto emotivo del settore sulla popolazione, la necessità di produrre economie di scala sull’aspetto dell’organizzazione delle sale operative, delle turnazioni e della predisposizione delle risorse per l’emergenza, unitamente alla geografia italiana che vede migliaia di piccoli comuni nell’impossibilità di affrontare da soli tanti e tanti adempimenti organizzativi, ha messo le ali ai piedi delle regioni, che soprattutto a valere sul fondo regionale di protezione civile stanno sempre più incentivando le esperienze di organizzazione, di pianificazione e gestione intercomunali della protezione civile. A usufruire di più di tale aspetto sono soprattutto i comuni montani, in cui l’intervento dei vigili del fuoco va ben oltre i 20 minuti individuati come tempo massimo, e dalle cinture metropolitane, che trovano nell’aggancio alla potente macchina organizzativa dei grandi capoluoghi una possibilità straordinaria di sviluppo ed assetto del sistema locale.