LE FORZE ARMATE
La famosa “legge dei principi”, la n. 382 del 1978 recita: “Le Forze armate sono al servizio della Repubblica; il loro ordinamento e la loro attività si informano ai princìpi costituzionali. Compito dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica è assicurare, in conformità al giuramento prestato e in obbedienza agli ordini ricevuti, la difesa della Patria e concorrere alla salvaguardia delle libere istituzioni e al bene della collettività nazionale nei casi di pubbliche calamità”.
Lo Stato repubblicano ha da sempre visto nelle nostre Forze Armate uno degli strumenti privilegiati che la nazione può e deve utilizzare per garantire la salvaguardia delle libere Istituzioni e la protezione della popolazione da ogni rischio.Il concetto di “concorso” evidenzia chiaramente come anche per motivi storici, culturali e financo costituzionali, il legislatore abbia voluto fare dell’apparato militare “un” e non “il” braccio operativo necessario a ottener questo tipo di risultato.
Anche la legge 225 sulla protezione civile,all’articolo 11, fa rientrare le Forze Armate tra le strutture operative tenute al concorso nelle attività di protezione della popolazione. Il loro impiego, rivelatosi decisivo in occasione dei grandi disastri occorsi in Italia nel dopoguerra (Vajont, Friuli, Irpinia) nelle attività di difesa e protezione civile, non può che risultare ancora oggi decisivo, sia per la quantità e la qualità delle abilità assicurate dai militari, sia per l’organizzazione e la dotazione di strumenti posseduta, sia per le indubbie capacità logistiche e di manovra che da sempre li caratterizzano. La fine della leva apre senz’altro nuovi scenari soprattutto a causa della rapida diminuzione degli organici, e delle minori possibilità di impiego che conseguentemente le FF.AA. potranno assicurare in caso di necessità: la cosa ha già convinto l’organizzazione nazionale a fare ricorso a volontariato per integrare la forza di manovra che fatalmente verrà a mancare. Dal punto di vista della difesa civile, occorre riconoscere che il sistema delle nostre FF.AA. è stato testato più in occasione delle operazioni di peace keeping all’estero che in Italia. Le esperienze del CIMIC sono a questo proposito un banco di analisi e di studio molto interessante.
